Tono non è stato solo pittore, grafico, incisore ecc., ma anche ceramista lavorando agli inizi degli anni cinquanta presso la fornace Boaretto di Padova, e successivamente facendosi costruire un forno nella ex officina del padre che aveva ereditato, e poi lavorando in molte località famose per la ceramica, da Rosenthal a Sciacca a Castelli ...
Oggi presentiamo una piccola scultura in terracotta, di cm 11x27, cotta nel suo forno e vagamente erotica.
L'opera è dedicata a Circe, personaggio da lui molto amato e rintracciato in molte opere: nel Satyricon di Petronio Arbitro, nell'Odissea di Omero, nella Divina Commedia di Dante. Ad ognuna di queste figure a dedicato molti lavori, giocando con il lettering, che quasi sempre accompagna le sue opere, e con la raffigurazione della donna, che è sempre misteriosa e ammaliatrice come si conviene ad una maga, provocante nelle pose.
Anche questa scultura è provocante: il corpo disteso supino, il sedere spinto in alto come in offerta, sulla sinistra spuntano due seni sodi sovrastati da una radura dove sono dipinti due volti: Circe e l'amante del momento?
Anche il titolo che Tono da alla scultura gioca sull'ambiguità, infatti non è chiaro se, dati i riferimenti letterari citati, sia "Circe soffre" o piuttosto "Circe s'offre".
Circe, scultura in terracotta dipinta con terre colorate e graffita del 1962, dim. cm 11 x 27