romanzo di avventure scritte da Petronio Arbitro (v), giunto fino a noi in forma molto frammentaria: descrive la corrotta vita dell’età imperiale; tra i vari episodi, sempre narrati in prima persona dal giovane protagonista Encolpio (v), è celebre quello della cena di Trimalcione (v). Il ciclo di disegni dedicati al Satyricon, stilisticamente molto simili a quelli della Levana (v) con i quali coincidono come periodo di esecuzione (1946 - 1949), sono però molto più espliciti nella loro rappresentazione erotica, viene lasciata infatti poca libertà alla fantasia interpretativa, come nel caso del "Gitone Encolpiato" o della "Sagra satyriconica", mentre la celebre cena offerta da Trimalcione viene interpretata come un "Baccanale Quartillico", rallegrato dalla partecipazione delle "madame o donzelle quartilliche".
L’edizione del Satyricon usata da Tono è quella curata da Umberto Limentani (con xilografie di Gino Barbieri) per l’editore A.F. Formiggini di Genova nel 1916 (terza edizione) per la collana Classici del Ridere. Tono compera il libro usato, già di proprietà dell’avvocato Ugo Della Gatta di Milano (come si evince dal timbro a mo’ di ex-libris, dalla firma dell’avvocato Della Gatta e dalla firma di Tono con la data 1948)
Satyricon
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