pittore; aderì dapprima al futurismo per volgersi poi ad un vigoroso realismo di gusto popolaresco, illustrando scene di strada e paesaggi toscani. Tono conosce Rosai a Firenze nei primi anni ’30, mentre frequenta la casa della sorella Ines, andata sposa a Gino Bussotti. Da Rosai Tono affermò sempre di "aver ricevuto la prima ed unica lezione sulla natura dell’arte", riconoscendolo come suo unico maestro, e di Rosai aveva una fotografia nello studio. E l’impronta rosaiana è fortemente presente in tutti i lavori degli anni ’30, dove i suoi soggetti preferiti sono gli emarginati, i pensionati, i soldati in libera uscita nel Pra’ della Valle (v), o i solitari frequentatori dell’avanspettacolo. Anche nei molti ritratti ed autoritratti di questo periodo l’impronta rosaiana, dai toni cupi, è fortemente presente.
Nella mostra virtuale è presenta una sezione dove sono presentate alcune opere di scuola "rosaiana", nelle quali è particolarmente forte l'influenza del pittore fiorentino.